Oltre ogni ragionevole dubbio. Dovrebbe essere questa la massima che determina la condanna di un imputato. Ed invece, spesso, l’unico dubbio ragionevole è quello che sovviene leggendo sentenze ed ascoltando storie di condannati sulla base di prove fragili ed inconsistenti.
Beniamino Zuncheddu è il caso più recente ma, purtroppo, crediamo non sarà l’ultimo. Certo, forse nessuno come lui ha subito una condanna all’ergastolo e fatto 33 anni di carcere senza sapere il perché. O forse sapendolo bene, ovvero a causa di prove costruite artificiosamente e di indagini indirizzate e condotte per trovare un colpevole purchè sia. Ma, appunto, Beniamino Zuncheddu non è certo l’unico. Dal 1991 al 2022 i casi di errori giudiziari, secondo dati pubblicati sul “Il Sole 24 Ore”, hanno coinvolto l'incredibile numero di 30mila persone. Divisi per anno equivalgono a circa 961 cittadini incarcerati, in custodia cautelare, o addirittura condannati essendo però innocenti, come in un secondo tempo accertato. Circa 3 ogni giorno. Uno ogni 8 ore. Nel solo anno 2023 questo dato è pari a 547 persone. Si tratta spesso di padri e madri di famiglia che vengono sradicati dal loro contesto familiare e sociale con una leggerezza che spaventa. Costringono non solo loro, ma anche i propri cari ad entrare in un incubo che, purtroppo, dura anni. Magari 33 anni come nel caso di Beniamino Zuncheddu. Enzo Tortora, Lelio Luttazzi, Serena Grandi, Gigi Proietti rappresentano solo alcuni personaggi, anche famosi, che hanno conosciuto il dramma del carcere da innocenti. E tanti, purtroppo, non hanno resistito all’onta e si sono tolti la vita, come Gabriele Cagliari. Nel solo anno 2022 sono stati 84 i detenuti che si sono tolti la vita. Beniamino Zuncheddu, per fortuna, ha affrontato questo calvario con una forza sorprendente. Lui è, quindi, solo l’ultimo caso di una serie drammaticamente lunga. Probabilmente tra i più clamorosi perché rinchiuso ingiustamente per ben 33 anni. Non solo oltre ogni ragionevole dubbio. Ma soprattutto senza nessuna ragione se non quella creata artificiosamente da chi dovrebbe garantire i cittadini onesti. Beniamino Zuncheddu era una persona tranquilla che venne arrestato mentre guardava Sanremo in una serata qualsiasi. E’ l’immagine emblematica di una vita normale stravolta in un attimo. Di un ventiseienne che, si spera, possa almeno ora tornare libero a 59 anni. Dopo, è bene ribadirlo, ben 33 anni. Ma la domanda più drammatica è: sarà l’ultimo caso?