I numeri sono impressionanti e poco conosciuti. “Ogni anno, solo in Sardegna, vengono abbandonato dai 60 agli 80 bambini”. “Dati ufficiali della Prefettura” dice Silvio Piscioneri, ex Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri in pensione che, proprio per occuparsi di questi bambini
abbandonati ha creato l’Associazione Io povero. Si tratta di bambini che, spesso, vengono lasciati perché magari affetti da malattie, come nel 30% circa dei casi. “Conosco quel mondo per averne fatto parte” ci dice ”perché anch’io sono stato abbandonato e questa è stata la molla che mi ha spinto ad occuparmene.”. Il nome dell’Associazione rappresenta proprio l’estrema povertà di un bambino appena nato, spesso lasciato nudo e senza una famiglia, “c’è povertà maggiore di questa?” dice Piscioneri. “Chi viene abbandonato non conoscerà, nella stragrande maggioranza dei casi, il proprio passato e spesso viene privato della possibilità di costruirsi un futuro normale come capita a tanti altri ragazzi”. Proprio per garantire loro un futuro diverso, Silvio Piscioneri punta a costruire un progetto che possa insegnare a questi ragazzi un lavoro che gli affranchi e li renda liberi. “Ho già avviato contatti con diverse attività imprenditoriali, soprattutto nel settore della ristorazione che mi hanno dimostrato disponibilità, ma le difficoltà sono tante e spesso mi rendo conto che l’argomento interessa poco anche alla politica. Anche perché nessuno conosce l’entità del fenomeno”. Tante sono le iniziative che cerca di portare avanti. ”Stiamo cercando di vendere le opere, acquisite attraverso un asta, che erano a Rigopiano. Questi quadri, che hanno visto un dramma tanto grande, gradirei che oggi servissero a dare felicità a questi bambini. Spero che qualche ente possa acquisirle e quei soldi li metterò a disposizione dei bambini abbandonati”. Per Natale, inoltre, “vorremmo regalare mille sorrisi a dei degenti ospitati in qualche struttura ospedaliera, magari anche del Sarrabus, regalando loro un piccolo pensiero. Ci stiamo lavorando”. Michele Piscioneri parla con trasporto e passione di questa attività tanto importante quanto poco conosciuta “certo sinora ho avuto poche porte aperte ma non demordo. Io so cosa significa essere povero ed abbandonato. Perché anch’io sono nato nudo e povero”