ROMA (ITALPRESS) – “I ponti e le strade sono importanti per l’Ucraina e c’è ancora molto da fare. Secondo le stime della Banca mondiale, l’Ucraina ha bisogno di almeno 411 miliardi di dollari per ricostruire infrastrutture, strade, scuole e l’industria. Secondo le stime ucraine, abbiamo bisogno tra i 500 e i 900 miliardi per risollevare l’economia e ricostruire il paese. Prima vinceremo, meno possibilità ci sono che le cifre salgano. È molto importante per l’industria italiana”. Lo ha detto in un’intervista al direttore di The Odessa Journal Ugo Poletti per l’agenzia Italpress Sergiy Tsikvach, ceo di Ukraine Invest. Lo scorso 26 giugno Tsikvach ha partecipato a Roma al convegno sulle opportunità di business in Ucraina per le imprese italiane. L’evento è stato organizzato nella sede di Confindustria dalla task force per la ricostruzione dell’Ucraina del Ministero degli Affari Esteri e da rappresentanti del Governo ucraino.
Tsikvach ha fatto riferimento a un “ottimo potenziale” per quanto riguarda i materiali da costruzione e la produzione di attrezzature per le aziende ucraine, esprimendo l’intenzione di portare a Roma “un paio di aziende ucraine che in realtà – ha spiegato – già acquistano attrezzature italiane per i loro impianti di produzione o potrebbero essere interessate”. “C’è un ottimo potenziale – ha aggiunto – per creare una sorta di società di leasing, che potrebbe investire nelle aziende ucraine non denaro ma attrezzature prodotte in Italia. Circa il 64% degli investimenti viene speso in attrezzature. Perciò questa è una parte molto importante dell’investimento che può essere sostenuta dalle aziende italiane e quindi, a loro volta, le aziende italiane possono essere sostenute con tali strumenti”. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di vedere più aziende italiane interessate a fare affari in Ucraina. Saranno sostenute dalle autorità statali italiane, sicuramente dall’Ucraina e anche da partner internazionali”. L’Ucraina, infatti, “fornisce una serie di incentivi per gli investimenti”, ha evidenziato, citando la possibilità per chi investe di “ottenere fino al 30% del sostegno statale”.
“Chi investe – ha aggiunto – non pagherà l’imposta sul reddito delle società per cinque anni, non ci saranno pagamenti per dazi doganali o attrezzature e vantaggi aggiuntivi. Siamo pronti a collaborare con partner italiani e a fornire incentivi statali. Penso – ha affermato – che sia molto importante per le aziende italiane capire che l’Ucraina non è un progetto di beneficenza. L’Ucraina è una destinazione commerciale redditizia – ha concluso – e prima le aziende inizieranno a pianificare gli investimenti, migliori saranno i profitti che potranno ottenere dall’Ucraina”.
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