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Turismo lento in Sardegna, la Regione rinnova i percorsi di 8 cammini

CAGLIARI (ITALPRESS) – 8 cammini, 3.500 chilometri, 180 tappe, 8 destinazioni di pellegrinaggio, 16 luoghi francescani, 220 comunità e un’unica magnifica terra da scoprire camminando: la Sardegna. Il progetto “Noi Camminiamo in Sardegna”, promosso dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, è un modello di turismo lento in cui la rete dei Cammini di Sardegna e delle destinazioni di pellegrinaggio diventano un’esperienza per tutti che valorizza il territorio, la sua identità e le eccellenze naturalistiche, architettoniche, enogastronomiche, storiche, religiose e culturali. La Regione ha destinato tre milioni e mezzo di euro, stanziati dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo – FUNT del Ministero del Turismo, per infrastrutturare la rete dei cammini già esistente in Sardegna, composta da 3.500 chilometri di percorsi snodati su 180 tappe che incontrano 220 comunità composte da piccoli borghi, pittoreschi paesi e città capoluogo, conducendo i camminatori a scoprire a passo lento le bellezze della Regione. Uno spazio importante è riservato al turismo spirituale: sono infatti ben 8 le destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani attraversati da questi cammini, luoghi di fede come monasteri, santuari, chiese, località in cui santi, beati e martiri hanno vissuto. Il progetto “Noi camminiamo in Sardegna” valorizza così questa rete fornendo agli otto cammini attualmente iscritti al registro regionale le infrastrutture necessarie all’accoglienza dei camminatori per scoprire il territorio della Sardegna a passo lento, il modo migliore per ammirare i suoi borghi storici, gli spazi incontaminati, le nature selvagge, i sentieri minerari, i mari cristallini, gli antichi nuraghe e le montagne scoscese.
L’infrastrutturazione sta avvenendo grazie alle indicazioni di guide esperte che hanno percorso tutti i cammini per comprendere le necessità di ogni tracciato. Questo lavoro porterà così tra l’1 e il 5 di ottobre 2024 all’inaugurazione degli 8 percorsi rinnovati con la terza edizione settimana “Noi Camminiamo in Sardegna”, in cui le stesse guide porteranno i camminatori a provarli di persona attraverso 15 itinerari. Questi giorni daranno così il via a una nuova stagione dei cammini in Sardegna che punta anche a destagionalizzare il turismo nella Regione, tradizionalmente legato a quello balneare nei mesi estivi. Le infrastrutture su cui i camminatori potranno fare affidamento comprendono una segnaletica costante e precisa lungo i tracciati cittadini ed extraurbani, una mappatura digitale scaricabile su noicamminiamoinsardegna.it, le indicazioni per le stazioni di rifornimento di acqua, la messa in sicurezza dei percorsi, la rimozione degli ostacoli che ostruiscono la viabilità, la manutenzione ordinaria e straordinaria e il tracciamento di nuovi tratti di sentieri e strade. Uno degli elementi di novità più rilevanti è il coinvolgimento attivo di oltre 100 strutture ricettive per l’ospitalità dei camminatori: B&B, alberghi, affittacamere, motel e spazi all’interno di conventi diventano così parte integrante del progetto. Le strutture sono posizionate strategicamente intorno alle tappe dei cammini, così da dare certezza di alloggio a prezzi competitivi. Grazie alle convenzioni con la Regione Sardegna, la spesa media per una notte si aggira infatti intorno ai 40€. Uno degli obiettivi di “Noi Camminiamo in Sardegna” è il coinvolgimento sempre più attivo della microeconomia del territorio, quindi anche del sistema ristorativo e di accoglienza, bar, tavole calde, ristoranti, agriturismi valorizzando in particolare il comparto agroalimentare sardo, vera e propria eccellenza della Regione: dal pane Carasau ai Malloreddus, dal Porceddu a al settore vitivinicolo, dalla sua inimitabile produzione casearia ai Culurgiones, al Mirto e tanti altri prodotti di alta qualità. Il camminatore medio che sceglie di venire in Sardegna attratto da un’esperienza che abbraccia a tutto tondo il territorio, in cui l’enogastronomia rappresenta uno degli aspetti più ricercati. L’età media si attesta intorno ai 40 anni, con una tendenza all’abbassamento, con sostanziale equilibrio tra donne (52%) e uomini (48%). I percorsi vengono intrapresi la maggior parte delle volte da microgruppi che vanno dai 2 ai 5 elementi, che pernottano per un periodo che va dalle 2 notti alle 6. L’obiettivo è quello di far crescere il numero dei turisti slow posizionando i Cammini della Regione all’interno dei percorsi spirituali che saranno valorizzati con il Giubileo 2025, che farà convergere in Italia 30 milioni di pellegrini da tutto il mondo secondo le previsioni. Gli 8 cammini del progetto hanno tutti anche una vocazione spirituale, con una decisa impronta francescana data da ben 16 mete dedicate all’ordine fondato nel XIII secolo dal Santo di Assisi. Questa devozione non è il solo elemento che rafforza il legame con la Chiesa di Papa Francesco: Buenos Aires, capitale dell’Argentina di Bergoglio, prende infatti il nome dal Santuario di Nostra Signora di Bonaria che sorge a Cagliari. Questo grazie alla devozione molto radicata alla Madonna cagliaritana nel 1500 tra i colonizzatori spagnoli e alla presenza di numerosi marinai sardi tra coloro che per primi giunsero in queste terre del Sud America. Questo legame Sardegna-Argentina è un esempio del forte volano che rappresenta il Turismo delle Radici, i viaggi alla scoperta della propria storia familiare e culturale. “Noi Camminiamo in Sardegna” porta così i camminatori in 8 destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani nella Regione, come Oristano, Làconi, San Pietro di Sorres, Dorgali, Pula, Iglèsias, Luogosanto e tanti altri.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Sardegna

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