“In nome di quest’essenziale obiettivo, il Ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia: così già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei Ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati – aggiunge Nordio -. E’ stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva. E un ulteriore contributo per una diffusa conoscenza di quella stagione di odio e trame occulte potrà arrivare anche dalla digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico, al centro di uno specifico tavolo al Ministero a cui ho voluto dare nuovo impulso. Tra i progetti in corso, uno riguarda i processi ai Nuclei armati rivoluzionari, sostenuto anche dall’Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto”.
“La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia”, conclude Nordio.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).