In merito al Mes, “questo è il governo dei rinvii e dello scaricabarile – dice -. Non si era mai vista una maggioranza che diserta in massa una seduta parlamentare dedicata alla ratifica di un delicato trattato internazionale, lasciando la sola opposizione in aula a votarla. Ratificare il Mes non significa chiedere l’attivazione di quello strumento, sono due cose diverse. Ma la propaganda e le fake news di Salvini e Meloni oggi si scontrano con la realtà. L’Europa sta attendendo i palleggi di un’Italia prigioniera della campagnaideologica della destra al potere. Questo è un fatto molto grave, l’impressione che ho e che corriamo rischi molto seri”.
Sui migranti “purtroppo – aggiunge – siamo isolati e lo saremo sempre di più, se Giorgia Meloni continua a scegliere gli amici sbagliati. Oggi voltano le spalle alla premier Orbàn e Morawiecki, gli alleati nazionalisti. Poco male, se non fosse che a pagare le conseguenze sarà l’intero Paese. Del resto, quando ci siamo battuti per modificare il Trattato di Dublino loro erano sul fronte opposto. E oggi che la premier si appresta adaccettare un compromesso al ribasso, che non cancella il criterio del primo Paese d’accesso che lascia maggiori responsabilità sull’accoglienza all’Italia, gli amici dell’Est la mollano. C’è sempre qualcuno più sovranista di te che fa gli interessi del suo Paese a discapito del tuo. Non è questa la solidarietà europea”.
E per quanto riguarda le sorti del Pnrr, “sono preoccupata – afferma -. I tentennamenti del governo rischiano di far perdere un’occasione storica all’Italia per ammodernare il Paese, per realizzare la trasformazione digitale, per affrontare la conversione ecologica e, a conti fatti, per ridurre le diseguaglianze. Da mesi il governo non comunica nemmeno le modifiche che intende sottoporre a Bruxelles. Io credo che stiano perdendo tempo perchè non condividono le finalità di questo piano e sarebbe un fatto gravissimo se fallissimo gli obiettivi”.
Poi, in merito alla vicenda Santanchè, sottolinea: “Sono emerse da alcune inchieste giornalistiche delle vicende gravissime, secondo cui le società che fanno capo alla ministra Santanchè non pagavano dipendenti, i fornitori, licenziavano senza tfr. E il Pd ha scoperto un debito con lo Stato per 2,7 milioni di euro. Ora ne risponderà in Parlamento. Ma ci sono ministri che si sono dimessi per molto meno. Quale sia l’esito inevitabile di questa vicenda, per il Pd, è molto chiaro”.
Nel colloquio Elly Schlein parla anche della “estate militante”, della “dieci proposte per un piano casa nazionale che finora è mancato all’Italia”. “Quando siamo arrivati il Pd era fermo al 15 per cento. In due mesi lo abbiamo riportato sopra il 20. Non faccio politica e non compio scelte guardando tutti i giorni i sondaggi. Mi preoccupa piuttosto la massa sempre più consistente di persone che non nutre più alcuna fiducia nella politica e rinuncia al voto. Per me la politica non è competizione con le altre forze di opposizione, ma lottare giorno per giorno per riconquistare la fiducia di chi ci ha rinunciato a votare perchè non crede più che la politica serva a migliorare la propria vita.
Gli elettori torneranno a scommettere su di noi e il Partito democratico se ne farà interprete per guidare un governo che abbia rispetto per i diritti, per il lavoro, per il clima e per l’eguaglianza tra tutti i cittadini”.
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(ITALPRESS).