“Non si è mai visto un privato, che persegue finalità di lucro, invitare un’assemblea legislativa democraticamente eletta e un governo regionale, nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto, a non discutere di una legge – aggiunge Todde – Noi perseguiamo il solo interesse pubblico e fino a quando saremo al governo della Sardegna non permetteremo a nessuno di minacciare, mettere veti o porre condizioni sulla pelle dei sardi”. Lo stesso Comandini ha espresso particolare fastidio per il tentativo di intimidire l’Aula: “Due diffide che intendono minare la liberta dei consiglieri – ha detto Comandini in Consiglio – Fino a quando sarò presidente di quest’Aula nessuno si potrà permettere di porre condizioni o minacciare il Consiglio con iniziative di disturbo. Sono lettere irricevibili che intendono condizionare la discussione in Aula. Ringrazio tutti i capigruppo che, al di là delle differenze, hanno capito innanzitutto la necessità di difendere le prerogative del Consiglio regionale”.
foto: ufficio stampa Regione Sardegna
(ITALPRESS).