“Inoltre – sottolinea l’assessore – con il coinvolgimento dell’università stiamo rilanciando la formazione della chirurgia robotica e abbiamo attivato la chirurgia d’urgenza”. “A fronte di tanti concorsi espletati sono troppi i medici che rifiutano di essere assegnati a Nuoro e le selezioni dedicate troppo spesso vanno deserte. Non abbiamo strumenti normativi che ci consentano di spostare il personale dove ci sia necessità. L’unica strada è quella di riportare l’ospedale di Nuoro a essere attrattivo per i medici e il personale del comparto e quanto stiamo facendo va nella direzione giusta e iniziamo a scorgere segnali di ripresa incoraggianti”. “Sulle prestazioni della medicina ambulatoriale, per la Asl di Nuoro abbiamo coperto a oggi quasi interamente il numero di ore a disposizione. Mentre per la medicina generale, a fronte delle numerose sedi purtroppo ancora senza medico nonostante si continuino a bandire gli incarichi, abbiamo messo in campo gli ambulatori straordinari, gli Ascot, che stanno funzionando e stanno dando risposte dove è necessario”.
“Per fornire un ulteriore incentivo al personale – prosegue l’assessore Doria – abbiamo chiesto al Ministro della Salute, assieme alle altre Regioni, di poter riconoscere maggiori compensi negli ospedali di zona disagiata. Il tema della carenza di personale sanitario e del sottodimensionamento dei fondi contrattuali per i compensi di medici e operatori del comparto deve trovare risposte urgenti al tavolo nazionale, a cui noi siamo presenti attivamente”. “Stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione per garantire ovunque cure e assistenza, negli ospedali come sul territorio, affrontando con forza criticità che si trascinando da decenni. A livello regionale abbiamo ripreso a investire sul nostro sistema sanitario dopo anni di blocco del turnover e tagli.
Solo per la formazione dei medici, la cui carenza pesa ovunque, abbiamo portato le borse di studio regionali per le scuole di specializzazione a 340, 259 per l’area medica e 81 per quella non medica, quando nel 2018 si erano ormai ridotte a una trentina. Lo stesso fondo sanitario regionale oggi è a 3,3 miliardi di euro ed è bene ricordare che 2015 era arrivato a poco più di 2,8 miliardi”, conclude l’esponente della Giunta.
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(ITALPRESS).