E ancora: “In Sardegna si sta verificando quello che la Regione ha sempre detto e cioè che la compressione del volume di traffico residenti avrebbe comportato un problema di garanzia del diritto alla mobilità ai cittadini sardi. Noi siamo rimasti bloccati da quella sottostima che la Commissione Ue ha fatto sui volumi di traffico dei residenti”. Poi sulla tariffa per i non residenti, che secondo l’assessore “non può essere lasciata in balia delle politiche di prezzo e di profitto delle compagnie aeree”. Moro spiega che “il biglietto troppo costoso non pesa solo sulla tasca dei turisti ma sul nostro sistema economico perchè mette fuori mercato il nostro sistema turistico. Quel biglietto fuori mercato lo pagano tutti i sardi”. Insomma “non si può passare dalla tariffa unica alla tariffa sul libero mercato. E in questo il Governo e l’Enac devono aiutarci a far capire in Europa che la Sardegna chiede la tariffa unica per garantire anche a chi sta fuori della Sardegna la connessione con la nostra Isola”.
Alla Sardegna “servono più voli” e “c’è un sistema per poter incrementare le rotte che va in deroga agli aiuti di Stato, che è legittimato e certificato dalla Unione europea e sono gli aiuti diretti ai vettori per le aperture delle nuove rotte. E’ quello che abbiamo fatto come Regione sarda, presentando il disegno di legge, stanziando i ribassi d’asta della gara per rafforzare i sistemi della continuità territoriale e quindi mettendo 25 milioni di euro nel triennio per gli aiuti diretti ai vettori per le aperture delle nuove rotte, che si configurano in un abbattimento fino al 50% dei costi dei servizi aeroportuali”. Poi, ci sono gli aiuti diretti ai passeggeri per l’abbattimento del costo del biglietto aereo. “Per la stagione invernale – ha annunciato l’assessore – faremo la prima sperimentazione con uno stanziamento di 5 milioni di euro. Consentiremo ai residenti sardi under 25 e over 65 e agli atleti agonisti di poter contare sullo sconto”. Infine sull’ipotesi di fusione delle compagnie di gestione aeroportuali: “La Regione deve partecipare alla gestione degli aeroporti sardi. L’attuale proposta che si avanza da parte del fondo di investimento che detiene la maggioranza di Alghero e di Olbia ci porta a una soluzione che estromette la Regione, che invece vuole poter garantire le politiche pubbliche e ciò che fino a oggi ha fatto. A cominciare dai 127 milioni di euro che ha erogato alle tre società di gestione degli aeroporti sardi in questi dieci anni per migliorare le infrastrutture, per far crescere i servizi, per incrementare il traffico delle low cost attraverso quelle che sono le leggi della promozione turistica. Ci opponiamo alla fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia”.
foto: ufficio stampa regione Sardegna
(ITALPRESS).