Le iniziative finanziabili sono per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e devono essere coerenti con i settori e i Paesi prioritari definiti dal “Documento triennale 2021-2023 di programmazione e indirizzo per la cooperazione internazionale allo sviluppo” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Le stesse devono concorrere a favorire uno sviluppo socio economico sostenibile di lungo periodo nei territori di intervento, sostenere le politiche di decentramento, il rafforzamento della governance a livello locale e la democratizzazione delle autonomie locali dei Paesi partner. Inoltre devono favorire la creazione di intese istituzionali tra i territori, favorire la complementarietà e le sinergie con l’azione di cooperazione internazionale attuata dal Governo italiano nelle medesime aree geografiche e tematiche, favorire la promozione di possibili percorsi di rientro nei paesi di provenienza degli immigrati, promuovere azioni di educazione alla cittadinanza globale, l’istruzione di ogni ordine e grado, la realizzazione di interventi in materia di economia sociale e solidale e fornire aiuti emergenziali alle popolazioni più vulnerabili colpite da eventi bellici o disastri naturali.
Sono considerate aree prioritarie di cooperazione i Paesi dell’ Africa Mediterranea( Egitto, Tunisia), Africa Orientale (Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan; 3. Africa Occidentale: Burkina Faso, Niger, Senegal), Africa Australe(Mozambico; 5. Medio Oriente: Giordania, Iraq, Libano, Territori Palestinesi), Balcani (Albania), Europa Orientale (Ucraina), America Latina e Caraibi (Cuba, El Salvador) e Asia (Afghanistan). Iniziative progettuali, ritenute di particolare rilievo strategico per l’azione regionale di aiuto pubblico allo sviluppo, potranno essere realizzate anche in aree geografiche diverse da quelle elencate, purchè sempre riconducibili a Paesi in via di sviluppo. La priorità sarà data ad iniziative che intendono realizzare azioni mirate a promuovere un’agricoltura ecologicamente sostenibile, migliorare l’accesso all’acqua pulita, a sistemi di energia economici e sostenibili, all’istruzione, ai servizi di base, promuovere il lavoro dignitoso, l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, contrastare ogni forma di violenza e garantire l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva, oltre al rafforzamento dei sistemi sanitari.
Le istanze di finanziamento potranno essere presentate da soggetti capofila con sede legale e operativa in Sardegna, riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri e Organizzazioni di volontariato iscritte al Registro unico nazionale (Runts). Il finanziamento regionale non potrà essere superiore al 70% del costo totale dell’iniziativa e non potrà essere maggiore di euro 60.000. La Presidente propone inoltre di destinare almeno il 20% delle risorse disponibili a progetti di emergenza in favore dei Territori Palestinesi e dell’Ucraina con l’obiettivo di fornire aiuti umanitari e assistenza alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi.
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(ITALPRESS).