Continua la nostra conoscenza dei sindaci e dei rispettivi comuni. Oggi intervistiamo il sindaco di Siddi, Marco Pisanu
Da quanto tempo è Sindaco e cosa l'ha spinta a mettersi a disposizione della sua comunità?
Siamo stati eletti nelle consultazioni elettorali del 25 e 26 ottobre 2020. Un gruppo di donne e di uomini che hanno sentito il bisogno di spendersi per la comunità con un programma
amministrativo che poneva al centro la comunità e i suoi cittadini. Programma tuttora valido perché consapevoli che solo con il contributo e la partecipazione attiva di tutti si riuscirà a superare l’attuale momento di crisi socio-economica e a contrastare il pericoloso declino che ha investito i comuni dell’entroterra sardo, compreso il nostro.
Quali sono le caratteristiche principali del suo comune e perché è importante visitarlo?
Siddi è un paese ricco di importanti risorse naturalistiche, archeologiche e culturali.
L’altopiano di Siddi è un vero scrigno di preziosi monumenti archeologici e di un importante patrimonio naturalistico ambientale.
E’ appena il caso di accennare alla tomba di giganti Sa Dom’e S’Orcu, tra le più maestose e meglio conservate della Sardegna e meta quotidiana di visitatori anche stranieri, inserita nella Tentative List per essere dichiarata patrimonio dell’Umanità.
Si è appena conclusa la summer school con 16 studenti/sse americani nel sito nuragico Conca ‘e Sa Cresia, coordinati dall’archeologo Mauro Perra e dalla dott.ssa americana Emily Holt, alla quale, visto il suo costante impegno nella valorizzazione e nella promozione dei siti archeologici dell’altopiano di Siddi, il consiglio comunale il 26 luglio 2023 le ha conferito la cittadinanza onoraria. Prossimamente ci sarà un’altra summer school con studenti e professori dell'Università di Cambridge che “indagheranno” il nuraghe Genna Maiu. Altre importanti ricerche riguardano il protonuraghe Sa Fogaia, molto interessante dal punto di vista scientifico.Il Parco naturalistico archeologico Sa Fogaia, unitamente al Museo Ornitologico della Sardegna, unico nel suo genere in tutta l’Isola, è un’altra significativa meta dei visitatori.t tessaSconsiderazione possiamo fare per la Chiesetta romanica di San Michele Arcangelo risalente al 13° secolo, tra le più piccole a due navate, e famosa per l’architrave del portale che costituiscono un’opera unica nel panorama scultoreo medioevale sardo. In particolare, le decorazioni in rilievo riproducono, inserite entro quattro nicchie rettangolari suddivise ed incorniciate da fasce verticali con decorazioni a rombi allineati, cinque misteriose ed affascinanti figure antropomorfe di cui una capovolta.
In tanti rimangono colpiti dalla bellezza del nostro centro storico, dei suoi edifici e della chiesa Parrocchiale intitolata alla Visitazione di Maria Vergine. Nell’altare maggiore della chiesa è esposta una bellissima statua della Madonna realizzata con la tecnica estofado de oro.
Quali sono gli interventi più urgenti che ritiene possano migliorare la qualità della vita nel suo comune ed i problemi principali dal punto di vista socio,-economico e come cercate di risolverli?
Le politiche del lavoro sono al centro del programma amministrativo presentato ai cittadini in occasione delle elezioni del 2020. L’amministrazione sta mettendo in atto politiche locali che facilitino la ripresa economica, condizione primaria per rilanciare il paese, coinvolgendo in questo processo le tante risorse di cui la comunità dispone, ad iniziare da quella principale: la risorsa umana. In particolare, si sta cercando di esaltare le qualità positive, talora nascoste, di ogni cittadina e di ogni cittadino, le quali sapientemente legate tra loro, garantiscono l’armonia e la coesione sociale favorendo la crescita nella sua interezza. Si sta portando avanti con la società NEXT un progetto ambizioso riguardante l’amministrazione condivisa (co-programmazione e co-progettazione) attraverso il percorso del Patto di Rete e di Comunità che porterà, si spera, a una proficua collaborazione con la popolazione per quanto riguarda le questioni più rilevanti della comunità siddese. Un’iniziativa importante perché valorizza l’integrazione tra la pluralità di soggetti esistenti – enti pubblici, imprese sociali, volontariato, associazionismo – che scelgono di lavorare in modo sinergico, avendo come obiettivo condiviso la risposta ai bisogni della comunità. In quest’ottica, grande attenzione viene dato al settore sociale, con programmi in fieri innovativi e a misura d’uomo, sopratutto nei confronti delle persone anziane e più fragili. Queste iniziative rafforzano da un lato il senso di appartenenza alla comunità e dall’altro potranno essere foriere di nuovi posti di lavoro.
Si sta investendo molto nel settore culturale, visto il ricco e inestimabile patrimonio archeologico, artistico, storico e nel patrimonio naturalistico ambientale. L’impegno dell’Amministrazione comunale per la valorizzazione di queste risorse endogene costituisce la base per stimolare l’iniziativa privata, la quale, ci auguriamo tutti, potrà generare un circuito virtuoso in termini economici con grande vantaggio per la comunità siddese.
Al fine di incoraggiare i siddesi, soprattutto i giovani, il comune ha già emanato due bandi di aiuti de minimis con contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro per aiutare la creazione di micro e piccole imprese.
Ci sono i primi segnali positivi e a breve verrà pubblicato un terzo bando per spronare quanti hanno idea di investire a Siddi. Siamo infatti convinti che piccole e diffuse iniziative imprenditoriali se ancorate alle risorse, ai saperi e alle tradizioni e con un occhio particolare rivolto all’innovazione tecnologica, può essere la chiave di volta per innescare un’economia solida in grado di determinare una comunità viva e vivace, produttiva e solidale. Siamo profondamente convinti che Siddi, ma direi tutta la Marmilla, sia una terra meravigliosa e, in quanto tale, meriti un futuro decisamente migliore. Pertanto, non lasceremo nulla di intentato per creare le condizioni ottimali perché i nostri giovani possano progettare i loro percorsi di vita e di lavoro nel nostro territorio, avere la certezza che è possibile restare, è possibile investire, è possibile crescere.
Quali strumenti dovrebbero mettere in campo, oltre ai finanziamenti, lo Stato e la Regione per garantire alle amministrazioni locali un maggiore e più efficace impatto sui problemi delle comunità locali?
Nella lotta allo spopolamento i comuni non possono essere lasciati soli. Attualmente assistiamo a timide misure da parte dello Stato e della Regione, che senz’altro aiutano, ma sono indubbiamente insufficienti per contrastare questo triste fenomeno. Altri Stati, vedi la Spagna, nell’agenda di Governo hanno inserito al primo punto proprio questa battaglia epocale.
Il PNRR, che doveva essere un’occasione unica, storica e irripetibile per il rilancio delle nostre comunità, per quanto ci riguarda resterà lettera morta e di converso vediamo lo spreco di tali risorse per la realizzazione di soffocanti e inutili impianti eolici e fotovoltaici che devasteranno il nostro territorio. Qualcosa con quadra.
Le zone interne devono costituire il perno delle politiche statali e regionali per riportare la gente nei nostri territori perché è impensabile che si continui a fuggire e a riempire le città con tutti i problemi di carattere sociale che conosciamo bene, a danno dell’entroterra sinonimo invece di qualità della vita e di vivere lento, dove il protagonista è il cittadino in tutte le sue declinazioni.
Come giudica questa esperienza?
Impegnativa, ma entusiasmante e gratificante.