“I migranti – ricorda Tajani – avranno esattamente lo stesso trattamento previsto dalle norme italiane ed europee. I casi di trattamento sono gli stessi previsti in Italia dall’Unione europea e le garanzie giurisdizionali sono quelle assicurate in Italia. Il diritto alla salute e il diritto alla difesa sono pienamente tutelati e gli avvocati e le organizzazioni internazionali potranno entrare nel centro. C’è chi, all’opposizione, ha paventato una violazione del diritto internazionale ed europeo, che ha descritto il progetto con una Guantanamo all’italiana, che ha parlato di deportazioni ed evocato il precedente dell’accordo tra Regno Unito e Ruanda. Di fronte a questi foschi scenari, basterebbe menzionare la semplice constatazione della commissaria europea agli affari interni, Ylva Johansson, importante esponente della socialdemocrazia svedese, che citerò: “Il diritto UE non è applicabile fuori dal territorio dell’Unione europea, ma sappiamo che il diritto italiano segue il diritto UE e che, secondo l’Accordo, si applicherà in Albania il diritto italiano”. Il Protocollo tra Italia e Albania dunque – ha concluso la Johansson – non viola il diritto dell’Unione. Il Cancelliere tedesco si è spinto anche oltre: “L’Albania sarà presto membro dell’Unione europea e stiamo quindi parlando di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea”, ha commentato Scholz al congresso dei socialisti europei di Malaga. E ha aggiunto, testuale: “La migrazione irregolare deve essere ridotta e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell’Unione europea, come avviene ora ad esempio con la Turchia, e potrebbero essercene altre. Il Protocollo tra Italia e Albania? Lo seguiremo con attenzione”, ha dichiarato il Cancelliere”. Per Tajani “in questo senso, è utile osservare che questo Protocollo non è paragonabile all’Accordo tra Regno Unito e Ruanda. Non c’è esternalizzazione a un terzo Paese nella gestione delle domande di asilo e non si deroga ai diritti internazionalmente garantiti, che sono, anzi, più volte espressamente riaffermati nel Protocollo. Presto l’Albania entrerà a far parte dell’Unione europea ed è parte del Consiglio d’Europa. Le deroghe sarebbero state impossibili”.
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(ITALPRESS).