“E’ l’unico modo serio – ha spiegato il Presidente del Consiglio – per gestire la politica internazionale: chiedersi sempre quale sia l’interesse del proprio interlocutore e dove gli interessi, diciamo, diversi che si hanno possono convergere, che è quello che io ho fatto. Pongo delle questioni che sono di interesse per l’Italia ma cercando anche i punti di convergenza con interessi che possono essere degli altri. Quando noi, ad esempio, oggi poniamo nei contesti internazionali – penso all’Europa, penso appunto al rapporto con gli Stati Uniti – il tema del Mediterraneo o dell’Africa, questo è un tema che non riguarda solamente l’Italia ma che riguarda il ruolo dell’Occidente in una parte fondamentale dello scacchiere internazionale. E quindi la gente, cioè gli altri, i nostri partner, ci ascoltano e scoprono che siamo seri, affidabili, credibili e determinati a difendere i nostri interessi. E quindi abbiamo costruito, diciamo, rapporti che poi si solidificano anche nella dimensione personale, insomma nella capacità – e forse io sono anche aiutata dal fatto di parlare direttamente le lingue e quindi da un’umanità, questo dà un’immediatezza nei rapporti interpersonali, perchè poi la politica è fatta di persone, che ha sicuramente aiutato – e credo che non sia stato difficile alla fine, diciamo, smontare la narrativa che era stata fatta”.
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(ITALPRESS).