E’ stata così attenzionata la posizione fiscale di altre otto imprese edili (oltre alle due già indagate) risultate essere – quali cessionarie dei crediti di imposta fittizi – società attive ma non operative, dotate di una minima struttura patrimoniale e aziendale, di recente costituzione i cui rappresentanti legali vantavano diversi precedenti penali. I rappresentanti legali delle società sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, mentre i proprietari degli immobili oggetto di ristrutturazione edilizia hanno negato di aver eseguito interventi di manutenzione sui propri appartamenti facenti parte di svariati plessi condominiali. Tra l’altro i lavori ed i relativi costi, del tutto fittizi, risultano assolutamente incoerenti con la ridotta metratura degli appartamenti indicati nelle dichiarazioni inviate all’Agenzia delle Entrate. Dichiarazioni che hanno generato nei cassetti fiscali un imponente e illecito credito d’imposta. E’ stata così ricostruita la filiera delle cessioni dei crediti d’imposta fittizi effettuate dalle imprese indagate, facenti parte del sodalizio criminale e di sottoporre a sequestro un ammontare di crediti fiscali fittizi complessivamente pari a 18.225.441,74 euro.
-foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).