La sconfitta non rispecchia l’atteggiamento dei sardi, che avevano accusato il colpo del vantaggio laziale quasi alla mezzora. Al 26′ sugli sviluppi di una punizione, il cross in mezzo di Isaksen viene lisciato da Azzi e poi sfortunatamente spedito in rete da Deiola. Sotto a causa di un autogol, il Cagliari cerca di reagire nel finale di primo tempo con Lapadula e torna agguerrito in campo nella ripresa. Eppure la Lazio colpisce al primo affondo utile e celebra un nuovo record di Immobile, che al 49′ sigla lo 0-2 e torna al gol su azione. L’attacante non fa in tempo a festeggiare il 200° in Serie A, perchè due minuti dopo i sardi ricordano che in casa hanno sette vite. Al 51′ la meraviglia dalla distanza di Gaetano riapre il match alla Domus Arena. La partita si fa scoppiettante, Luis Alberto chiama e Gaetano risponde, in un turbinio di occasioni. Quella decisiva capita sui piedi di Felipe Anderson al 65′ per mettere il punto esclamativo sul successo biancoceleste. La Lazio, infatti, è cinica e colpisce l’avversario nel suo momento migliore. L’1-3 porta la firma dell’esterno brasiliano, che ringrazia la deviazione sfortunata stavolta di Zappa. Il Cagliari, comunque, non si dà per vinto e gioca all’attacco fino alla fine: nonostante la sconfitta casalinga, conferma che venderà cara la pelle nella lotta per la salvezza. Gli uomini di Sarri, invece, scacciano le polemiche e la contestazione delle ultime settimane, ritrovando una vittoria che li rilancia in chiave Champions.
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(ITALPRESS).