Nel corso dell’indagine è stato appurato, da parte dei sodalizi criminali l’utilizzo di vaste, capillari e articolate reti logistiche di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio e distribuzione dello stupefacente, realizzate attraverso la costituzione di plurime società di comodo ed il ricorso a numerose spedizioni di copertura; l’impiego di smartphone dotati di sofisticate applicazioni per la trasmissione criptata delle comunicazioni; il ricorso ad un sistema di trasferimento dei proventi del traffico di droga estraneo ai tradizionali circuiti finanziari, basato su meccanismi di compensazione informale delle partite di denaro.
Lo scorso novembre, 42 destinatari dell’odierno provvedimento erano già stati colpiti da misura cautelare personale, di cui 6 mediante esecuzione di specifico Mandato di Arresto Europeo in Spagna ed Olanda, a cura degli competenti organi collaterali di polizia esteri con il supporto di Eurojust ed Europol.
L’ulteriore indagine ha ora consentito di individuare un altro sodalizio, capeggiato da due fratelli di origine italiana che, con il supporto di un parente e di altri sodali, avvalendosi di un’articolata struttura organizzativa in Spagna e Italia, hanno gestito l’importazione di ingenti quantitativi di marijuana e hashish nel territorio nazionale, sin dall’anno 2014, attraverso spedizioni di bancali contenenti carichi di copertura.
Perquisizioni nelle province di Milano e Monza Brianza che vedono impiegate unità cinofile del Corpo sia antidroga che per la ricerca di valuta.
– foto: ufficio stampa Guardia di Finanza
(ITALPRESS).