“In primis – ha spiegato – la generazione di energia, potendo produrre fino a 10 GW con nuovi investimenti sull’idroelettrico. Quindi la gestione del rischio idrogeologico e della siccità, ad esempio grazie a nuovi bacini, che permetterebbero di stoccare l’acqua, ma anche stoccare energia per gestire le rinnovabili non programmabili. In Italia c’è abbondanza di acqua: quello che serve è tornare a fare industria mediante una pianificazione strategica a lungo termine che veda acqua ed energia parte della stessa equazione industriale. Per questo sia dato ruolo centrale alle utility, strumento per attuare un grande piano di investimenti governativi su acqua ed energia”, ha concluso.
(ITALPRESS).
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