La tassazione italiana, poi, “è tra le più alte d’Europa e nella Top Ten mondiale: il sistema di tassazione è l’obbligo che gli imprenditori hanno di pagare le tasse commisurate al loro guadagno. Lo sforzo che questo governo sta facendo per la rivisitazione delle aliquote e la diminuzione del costo del lavoro – che è quello più gravoso nel paniere dei pagamenti che ogni imprenditore deve fare – vanno nella giusta direzione”. Serve “un fisco equo e che si sa confrontare con le problematiche dell’imprenditore”, ha ribadito. “Gli incentivi alla sostenibilità ma anche quelli per la sicurezza sui luoghi di lavoro sono uno dei driver principali: bisogna dare alle aziende la capacità di immaginare la sostenibilità, la Cyber sicurezza e la sicurezza sui luoghi di lavoro come un investimento, non come un costo. Un aiuto economico del sistema Stato su questi driver è fondamentale, suggerirei anche qui minore burocrazia, per dare la possibilità agli imprenditori di attingere a queste risorse senza troppa burocrazia, perchè questo li scoraggia e li costringe ad aumentare i costi di consulenza”, ha sottolineato. “La parola magica è qualità: con tutti i limiti che abbiamo descritto, le nostre aziende hanno una grande capacità innovativa e qualità di prodotto, abbiamo la possibilità di fare la differenza con gli altri Stati. Anche se abbiamo dei gap burocratici, alla fine il made in Italy supera questi ostacoli”.
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