“Nelle città esistono tesori da custodire, perchè possano parlare alle future generazioni”, ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato Webuild. “Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell’impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto negli ultimi anni verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che ci è stato tramandato. Il senso di quell’eredità vive nell’equilibrio tra la tecnica e la bellezza, lo stesso equilibrio che Webuild ricerca nelle grandi infrastrutture che realizza nel mondo. Ne abbiamo testimonianza proprio a Roma, dove con la costruzione di un’opera tecnologicamente sfidante e innovativa come la Metro C guardiamo al futuro della mobilità sostenibile, valorizzando al contempo la storia che ci ha preceduti, tramite i reperti che lavorando ogni giorno abbiamo l’opportunità di riportare alla luce”.
Il progetto di illuminazione della cripta è stato pensato per valorizzare le caratteristiche architettoniche ed artistiche dello spazio, nel rispetto dell’atmosfera intima che evoca. Le soluzioni adottate per l’illuminazione, ispirate da principi disostenibilità e salvaguardia delle opere d’arte presenti nella Cripta, oltre che dalla volontà di ridurre i costi di manutenzione, hanno previsto l’impiego di LED, sorgenti prive di emissioni UV e a bassa emissione di calore, che garantiscono la conservazione delle opere e degli affreschi, ma anche una elevata resa dei colori e comfort visivo per i visitatori.
Il progetto “Agnes in Lumen” è parte del più ampio programma “Agenda Cultura” attraverso cui il Gruppo ha promosso oltre 30 mostre ed eventi culturali nel mondo, pubblicando 19 libri negli ultimi 10 anni. Tra le iniziative più recenti, la mostra immersiva in Australia su Leonardo Da Vinci, sponsorizzata da Webuild, che ha portato il Codice Atlantico per la prima volta nel Paese, e l’installazione immersiva “Costruire secondo bellezza: le Stazioni dell’Arte a Napoli” allestita presso le Scuderie del Quirinale, a Roma, in occasione della mostra “Napoli Ottocento”.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).