“La maggioranza dei pazienti grazie alle terapie – dice Claudio Micheletto, Presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – conduce una vita normale in assenza di sintomi. Anche nell’asma grave, grazie ai nuovi approcci terapeutici e in particolare con l’uso dei farmaci biologici, è possibile avere ottimi risultati, con remissione clinica e ad un buon controllo dei sintomi. La grande sfida rimane quindi quella di migliorare l’aderenza dei pazienti per ottenere risultati nel lungo periodo”.
“Niente è più naturale dell’atto di respirare, eppure, si tende a sottovalutare l’importanza della salute polmonare – dice Paola Rogliani, Presidente eletto della Società Italiana di Pneumologia – E’ importante sottolineare che gran parte di queste malattie è prevenibile. Ciò richiede un impegno significativo nella prevenzione e nell’educazione, nonchè un forte impegno nel ridurre le cause ambientali, come l’inquinamento, e i comportamenti dannosi, come il fumo”.
L’evento, realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi, AstraZeneca, Chiesi Italia e GSK, ha visto anche la partecipazione attiva delle associazioni pazienti. “Assicurare cure e assistenza sanitaria adeguata alle persone con asma – dichiara Mario Picozza Presidente di FederAsma e Allergie – è fondamentale. Lavoriamo per assicurare trattamenti appropriati alla gravità della malattia e alle esigenze del paziente. E’ attraverso iniziative come quella di oggi, di dialogo tra Istituzioni, clinici e associazioni di pazienti, che dobbiamo promuovere la cultura della prevenzione, che è il sale della sostenibilità economica in sanità”. Chiude l’evento l’intervento di Simona Barbaglia, Presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme APS: “Assistiamo ancora oggi a ritardi per una corretta diagnosi di asma grave e quindi all’accesso alla terapia. Per garantire infatti percorsi di diagnosi, cura e per tutelare i diritti sociali dei pazienti, dal 2018 ci battiamo perchè l’asma grave ottenga una sua dignità, con un codice di esenzione inserito nel Piano nazionale delle cronicità e l’inserimento di alcune prestazioni nei Lea”.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).