“L’incompatibilità di gruppo – spiega la dottoressa Barbara Buscemi, responsabile medico del programma di trapianto di rene da vivente – fino a qualche anno era ritenuta una barriera invalicabile, una controindicazione assoluta al trapianto. Un gruppo sanguigno diverso rispetto a quello del donatore comportava, infatti, l’immediata aggressione del rene trapiantato da parte degli anticorpi del ricevente con conseguente rigetto dell’organo. Adesso, grazie ad un protocollo di desensibilizzazione e all’utilizzo di un farmaco, anticorpo monoclonale, è possibile superare questo ostacolo e permettere la buona riuscita dell’intervento”.
Prima dell’intervento il paziente che ha ricevuto il trapianto è stato sottoposto ad una specifica terapia: la plasmaferesi. La tecnica consiste nel rimuovere gli anticorpi anti A o anti B preformati collegando il paziente ad una macchina mediante la quale il sangue del paziente viene ripulito dagli anticorpi che – altrimenti – aggredirebbero l’organo trapiantato e portato al rigetto sostituendolo con immunoglobuline protettive. Parallelamente viene iniziata la terapia immunosoppressiva e l’infusione dell’anticorpo monoclonale riducendo e bloccando la produzione degli anticorpi. La procedura è stata realizzata in sinergia con i medici del Centro Trasfusionale dell’Arnas Civico di Palermo che hanno effettuato le sedute di aferesi e il monitoraggio del titolo anticorpale nel pre e nel post-trapianto.
“Abbiamo fatto un importante passo avanti nel campo dei trapianti d’organo in Sicilia – afferma Angelo Luca, Direttore dell’IRCCS ISMETT -. E’ un esempio tangibile di come l’innovazione e la ricerca stiano estendendo le possibilità per coloro che sono in attesa di un trapianto. L’ISMETT è un pilastro di eccellenza e affidabilità per la nostra comunità. La collaborazione con il Centro Trasfusionale dell’Arnas Civico di Palermo è un chiaro esempio di come l’unione delle competenze possa portare a risultati straordinari. Lavoriamo senza sosta per estendere le frontiere dell’innovazione nel campo medico, sempre con la consapevolezza che dietro ogni trapianto ci sono persone, famiglie, storie uniche. E’ a loro che dedichiamo con passione il nostro lavoro”.
A ricevere questo trapianto di rene, dopo tre settimane di pre-trattamento, è stato un paziente siciliano di 58 anni. L’organo è stato prelevato con una tecnica laparoscopica mini-invasiva, favorendo una rapida guarigione per la donatrice, sua moglie di 52 anni. Dopo l’intervento, entrambi sono in buone condizioni: la donna è stata dimessa in pochi giorni e l’uomo è monitorato ambulatorialmente.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Ismett –
(ITALPRESS).