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Todde “Decreto materie critiche lesivo per la Sardegna”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Il decreto sulle materie critiche? Lo impugneremo presso la Corte. La Sardegna ha combattuto in solitudine la battaglia per contrastare le intenzioni del Governo che, utilizzando impropriamente un decreto-legge, dispone una disciplina lesiva non solo del nostro Statuto ma anche delle nostre competenze esclusive in materia di sfruttamento di cave e miniere. In questo modo si vorrebbe minare la possibilità per i sardi di tutelare ambiente e paesaggio. Non lo permetteremo”. Lo ha dichiarato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, intervistata da Il Manifesto. La governatrice ha parlato anche della speculazione energetica e della moratoria sulle rinnovabili. “La mappa delle aree idonee dovrà essere consegnata entro 180 giorni a partire dal 3 luglio scorso – ha spiegato Todde – Abbiamo combattuto in varie sedi per ottenere un decreto sulle aree idonee che rispondesse alle nostre prerogative e abbiamo ottenuto che sia la Sardegna a definire come dislocare gli impianti eolici e fotovoltaici sul territorio, senza dover subire passivamente le decisioni del Governo nazionale. Stiamo creando un comitato interno e un ufficio del Piano che si occuperanno di redigere la legge con indicazioni specifiche per le aree idonee. Abbiamo creato un comitato interno e un ufficio del Piano che si occuperanno di redigere la legge con indicazioni specifiche per le aree idonee”.
E sulla metanizzazione precisa: “Il gas ha un importante ruolo di passaggio nella decarbonizzazione, ma dobbiamo ricordarci che è un combustibile di transizione che importiamo a caro prezzo. Servirà per dare un aiuto nella fase di transizione ma, come gli altri combustibili fossili, è vincolato agli obiettivi posti dal Green Deal europeo che prevedono il raggiungimento della neutralità climatica per il 2050. Non possiamo fare ragionamenti a lungo termine sull’energia prodotta dal gas e in generale dalle fonti fossili. Le infrastrutture a supporto devono quindi essere realizzate in tempi molto brevi e servire i consorzi industriali e i bacini già esistenti. Aggiungo un aspetto. Vorrei vedere i critici utilizzare lo stesso approccio, dal punto di vista della tutela del paesaggio e dell’ambiente, anche sul metanodotto. Quando si parla di sventrare la terra, vorrei che qualcuno ci spiegasse quali sono le conseguenze di ciò sul territorio. E’ importante che sul tema energetico la Sardegna abbia finalmente un ruolo attivo senza accettare imposizioni”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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