CAGLIARI (ITALPRESS) – “L’assemblea ha ribadito la necessità di modificare la legge elettorale sarda che alle recenti elezioni ha negato il diritto di rappresentanza a quasi il nove per cento degli elettori. E’ del tutto evidente che per la legge elettorale sarda non tutti i cittadini sono uguali e hanno parità di diritti: lo sbarramento posto al 10% è usato in maniera strumentale e discriminatoria. La legge elettorale con cui tra pochi mesi andremo a votare per l’elezione del Parlamento europeo prevede una soglia di sbarramento posta al 4% e sta all’interno della regola europea che impone che negli Stati la soglia di sbarramento non possa essere superiore al 5%. Per tale motivo e anche per essere di stimolo al consiglio regionale, si è deciso di esplorare la possibilità di presentare un ricorso alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea”. Lo annuncia il movimento politico di Renato Soru, Progetto Sardegna, dopo l’assemblea di ieri a Milis che ha tracciato il percorso di strutturazione del partito per i prossimi mesi.
“Si è deciso di costituire otto comitati promotori che nelle diverse provincie della Sardegna avranno il compito di promuovere l’attività politica e l’adesione dei cittadini e delle cittadine – si legge nella nota – Si è deciso anche di costituire 11 gruppi tematici che approfondiranno i diversi temi che hanno caratterizzato la proposta di Progetto Sardegna in campagna elettorale: seconda Autonomia e riforma della Regione, governo del territorio, transizione energetica, transizione digitale, scuola, mobilità, sanità, inclusione sociale, lavoro e impresa, cultura, pace e servitù militari. Nei prossimi mesi verrà elaborato il Manifesto politico del movimento che confermerà la volontà di costruire la casa politica di quanti/e non si riconoscono nella forzatura del bipolarismo nazionale”.
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