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Giornata del rifugiato, Lai “L’integrazione passa per il lavoro”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “I popoli in fuga dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri ambientali, dallo sfruttamento e dalla fame devono essere considerati una risorsa per la nostra società. Dobbiamo essere in grado di offrire loro un’opportunità, oltre che il bene prezioso della libertà e della speranza. L’integrazione passa per il lavoro, con il suo valore simbolico e materiale. Il lavoro, infatti, al di là dell’aspetto strettamente economico, legato alla sussistenza personale innesca dinamiche positive individuali e sociali. Ricordo altresì, che lo stesso PNRR prevede l’inclusione come precondizione per ogni progetto”. Lo ha detto l’assessore del lavoro della Sardegna, Ada Lai, intervenendo all’incontro sulla Giornata Mondiale del Rifugiato, presso la Sala degli Affreschi del Comune di Quartu Sant’Elena, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza altrove.
“L’immigrazione è una sfida epocale – ha ribadito Lai – non solo per i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, ma per tutta l’Europa. Ci riguarda tutti, nessuno escluso. Viviamo un tempo di cambiamenti e di grandi movimenti di persone, ma la storia ci insegna che le migrazioni sono sempre esistite. Per questo, la crescita dei flussi migratori, che oggi suscita solidarietà, ma anche reazioni di paura, deve essere non solo governata, ma anche spiegata e compresa, per decifrare l’attualità e il contesto socio-economico dei nostri tempi”.
Secondo il principale rapporto annuale dell’UNHCR, Global Trends in Forced Displacement 2022, a fine 2022 il numero di persone costrette alla fuga a causa di guerre, persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente. Nell’anno in corso, il trend in crescita del numero di persone costrette alla fuga a livello globale non mostra segni di rallentamento, anche a causa dello scoppio del conflitto in Sudan che ha causato nuovi esodi, spingendo il numero totale delle persone in fuga a un valore stimato di 110 milioni fino al maggio scorso.
La guerra in Ucraina è stata il motore principale degli esodi forzati nel 2022. Il numero di rifugiati dall’Ucraina è salito da 27.300 alla fine del 2021 a 5,7 milioni alla fine del 2022, costituendo così il più rapido esodo di rifugiati al mondo dalla Seconda guerra mondiale.
Per quanto riguarda la Sardegna, i flussi migratori non programmati che interessano l’isola, in particolare quelli diretti della rotta Algeria-Sulcis, che oramai ha assunto un carattere strutturale di rilevante entità, si ipotizza, dati alla mano, una verosimile apertura di una nuova rotta quale ulteriore asse di passaggio verso l’Europa. Al 31 dicembre 2022 il numero totale di persone sbarcate direttamente sul territorio regionale è stato di 2022 unità di cui 1923 di genere maschile. Sempre sul totale degli sbarcati, 42 erano minori stranieri non accompagnati. In merito alle nazionalità degli stessi, 1386 erano algerini, 622 tunisini, 13 guineani, 4 marocchini, 3 ivoriani, 1 siriano e 1 ghanese.

– Foto Ufficio stampa Regione Sardegna –

(ITALPRESS).

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