Sulla suddivisione fra manutenzione ordinaria (in capo ai concessionari delle lagune) e straordinaria, la proposta della presidente Todde è quella di “affrontare il tema infrastrutturale mettendo immediatamente a terra le risorse, visto che dal 2018 a oggi sono stati spesi solo 6 milioni mentre ci sono molte altre dotazioni finanziarie”. L’idea dunque è quella di coinvolgere “in modo laico” i Consorzi di bonifica, enti con dotazione strumentale e di personale adeguate per la gestione degli interventi necessari in corso di programmazione, lasciando alle Unioni di comuni la programmazione strutturale degli interventi. I rappresentanti delle organizzazioni datoriali e i presidenti delle cooperative hanno poi illustrato i problemi relativi alla pesca delle anguille e di altre specie chiedendo di condividere le possibili modifiche alla normativa delle “griglie” e alle compensazioni e all’abbattimento dei cormorani, uccelli che nel periodo invernale mangiano quantità ingenti di pesci nelle lagune.
Da parte dell’assessorato all’Agricoltura e del servizio Pesca si è fatto notare che le normative sono di carattere comunitario e nazionale, mentre le norme regionali sono di competenza dell’assessorato all’Ambiente, garantendo comunque la volontà di affrontare il tema con tutte le parti coinvolte. Ultimo problema affrontato è quello relativo ai bandi che devono suddividere le risorse aggiuntive previste dal Consiglio Regionale: 6 milioni che si aggiungono ai 6 milioni già stanziati dalla Giunta. Sui Piani di azione necessari per accedere ai bandi, l’impegno è quello di coinvolgere cooperative e associazioni datoriali per definirli meglio.
foto: ufficio stampa Regione Sardegna
(ITALPRESS).